Turismo culturale, cosa fare per riportare i turisti nelle città d’arte

Turismo culturale cosa fare per riportare i turisti nelle città d'arte Welcomeasy

Il turismo culturale, quello dei musei e delle città d’arte, ha subito più di tutte le altre tipologie di turismo le conseguenze della Pandemia e delle restrizioni imposte dai governi per limitare i contagi da Covid-19. L’estate è alle porte e questo sembra essere l’anno della ripresa reale per il settore turistico, italiano e internazionale. 

Dopo una lunga assenza e tante difficoltà, la Pasqua 2022 è andata bene per il turismo italiano e i visitatori sono tornati ad affollare non solo le località di mare, montagna, gli agriturismi e i piccoli borghi ma anche le città d’arte. Gli stranieri sono tornati ovunque, da nord a sud, Isole Eolie comprese. Ci vorrà comunque del tempo, forse, per recuperare dati di occupazione e fatturato pre-Pandemia ma questa primavera, finalmente, una città come Roma ha registrato nuovamente il tutto esaurito, e anche Venezia e Firenze hanno fatto il pieno di turisti.

A Pasqua 2022 gli stranieri sono tornati ovunque in Italia, da nord a sud

Ricordiamoci che, come da dati Istat, nel 2021 le presenze di stranieri in Italia sono state pari a poco più di 280 milioni di notti, registrando un meno 36% rispetto al 2019: un dato vicino a valori che non si osservavano dalla metà degli anni ’90.

Detto questo, come fare a incentivare il turismo culturale e portare i turisti, stranieri e italiani, nelle città d’arte? In quanto professionisti dell’ospitalità ci sono una serie di azioni concrete che possiamo intraprendere.

Migliorare gli strumenti di vendita

La nostra struttura ricettiva si trova in una città d’arte e la Pandemia ha messo a dura prova il nostro business? Ricordiamo a tutti coloro che potrebbero essere interessati a una prenotazione che la nostra è una struttura sicura e perfettamente igienizzata, sottolineiamo i vantaggi della sua posizione, valorizziamo l’offerta.

Se le foto pubblicate sul sito web e sugli annunci sono un po’ datate cambiamole in vista dell’estate, facendoci aiutare da un professionista. Abbiamo del budget da investire? Facciamo realizzare uno o più video degli appartamenti, case, B&B, agriturismi eccetera. Potremo usare un video più lungo sul sito e spezzoni più brevi sui canali social. Inoltre, riscriviamo alcuni testi del sito e delle vetrine sulle OTA (Online Travel Agency), quando possibile, inserendo le parole chiave che le persone potrebbero usare per cercare un alloggio come il nostro.

Abbiamo dubbi su come farlo? Facciamo un elenco delle caratteristiche delle strutture di cui siamo proprietari o gestori e troviamo il modo per enfatizzarne i pregi. Una casa in centro a Firenze è perfetta per chi trascorre pochi giorni in città. La nostra struttura è un po’ periferica? Potrebbe comunque essere ideale per una famiglia che vuole passare una settimana immersa nell’arte e al tempo stesso ha bisogno di tranquillità. Prendiamoci del tempo per trovare tutti i modi possibili per descrivere al meglio la nostra offerta. Attenzione, se nel recente passato ci siamo affidati a un SEO Specialist per individuare le parole chiave da usare nel sito e negli annunci non dobbiamo cambiarle!

Cambiamo le foto sul sito, realizziamo un video, troviamo nuove parole per descrivere le strutture

Fare rete con le realtà di zona

Proviamo a rivedere tutti gli accordi di collaborazione in essere, a partire da quelli con le OTA, ma soprattutto mettiamo a punto una serie di collaborazioni con gli operatori di zona. Se siamo bravi a dare consigli davvero validi ai nostri ospiti (a questo proposito, cerchiamo di parlare almeno una lingua straniera!) potremo più facilmente aumentare il tasso di prenotazione. Comunichiamo sul sito e sugli strumenti che usiamo per farci pubblicità che il nostro è un servizio di accoglienza a 360 gradi. Se possiamo aiutare chi si appoggia alla nostra struttura ad organizzare una visita indimenticabile della città d’arte in cui operiamo, sarà più facile battere la concorrenza e anche avere la struttura sempre prenotata, pur chiedendo prezzi maggiori.

Stringiamo accordi per offrire sconti per pranzi e cene in ristoranti e trattorie di qualità, facciamo in modo da conoscere a fondo tutte le attrattive dei dintorni, informiamoci su eventuali pacchetti per gruppi e famiglie che vogliono visitare i musei. Facciamo in modo da sapere tutto degli abbonamenti per entrare nei monumenti, viaggiare sui mezzi pubblici e così via. Alcuni professionisti dell’ospitalità, per fare un esempio, si occupano di acquistare per l’ospite i biglietti per le attrazioni e le visite che vanno prenotate in anticipo, così il turista le trova direttamente sul comodino di fianco al letto. Se chi sceglie la nostra struttura non deve preoccuparsi di niente attirare chi fa turismo culturale sarà più facile.

Approfittiamone anche per “potare i rami secchi”. Se abbiamo in essere collaborazioni e contratti (magari con OTA e altre agenzie) che rappresentano solo un costo chiudiamo il rapporto senza remore. Sono cose che capitano.

Abbiamo in essere collaborazioni che rappresentano solo un costo? Chiudiamo il rapporto senza remore

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Analizzare le caratteristiche degli ospiti abituali

Chi sono gli ospiti che scelgono più spesso la nostra struttura? Si tratta di gruppi di amici, famiglie, giovani coppie o chi altro? Se non abbiamo strumenti di analisi a nostra disposizione, mettiamo nero su bianco una serie di dati usando un semplice foglio di calcolo.

Dai dati sui turisti che ci scelgono più spesso abbiamo bisogno di ricavare il tasso di occupazione e il numero medio di giorni di permanenza, la tariffa offerta nei vari periodi, il tipo di clientela, la nazionalità. Prendiamo anche appunti su eventuali recensioni ricevute, positive e negative. Una volta fatta questa analisi valutiamo quali correzioni potremmo fare alla nostra strategia di vendita per meglio attirare persone interessate al turismo culturale.

Il tasso di occupazione è buono ma il periodo medio di permanenza è basso? Forse la nostra offerta e il tipo di alloggio sono adatti a un turismo “mordi e fuggi” (frequente nelle città d’arte). Cosa possiamo fare per soddisfare al meglio le necessità di questi turisti? Facciamo un elenco di quelle che potrebbero essere le loro esigenze e di cosa possiamo fare noi concretamente per soddisfarle. Magari hanno bisogno di essere sicuri che la posizione dell’alloggio sia davvero comoda, che la camera sia silenziosa nonostante si trovi in centro città o che possiamo aiutarli per visitare al meglio tutte le bellezze che hanno voglia di scoprire. Soprattutto se sono turisti stranieri potrebbe non essere facile destreggiarsi tra biglietti, prenotazioni e orari dei nostri luoghi d’arte.

Analizziamo le caratteristiche di ospiti e prenotazioni, va bene anche usare un file Excel

Offrire elasticità nel check-in e ridurre al minimo la burocrazia

Stiamo provando a immedesimarci nelle esigenze dei turisti, italiani e stranieri, che visitano la nostra struttura situata in una città d’arte. Soprattutto se arrivano da lontano, avranno forse pianificato di vedere più attrazioni possibile pur avendo magari poco tempo. Questo perché sanno che difficilmente potranno tornare ancora (pensiamo magari ai turisti USA o cinesi). Di conseguenza è molto importante poter offrire a tutte queste persone la possibilità del self check-in se arrivano in orari insoliti o preferiscono fare tutto da soli. Il self check-in potrebbe essere comodo anche per quei turisti che non parlano italiano e temono di sentirsi in imbarazzo a causa della lingua o delle differenze culturali. E in ogni caso dobbiamo garantire un check-in veloce e privo di lungaggini burocratiche a coloro che hanno voglia di incontrarci (magari per avere qualche dritta in più) ma hanno poco tempo.

Con Welcomeasy gestori e proprietari di strutture ricettive hanno il vantaggio di poter scegliere la formula di check-in più adatta all’ospite, potendo sempre offrire velocità e professionalità, nel pieno rispetto delle regole e della privacy ma senza noiose lungaggini burocratiche.

Il tempo è cruciale per un turista che si ferma solo pochi giorni, un check-in veloce lo mette subito di buon umore!

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