Estate 2021: turismo di prossimità, natura e case vacanze

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Il turismo di prossimità ha regalato una boccata d’ossigeno agli operatori del settore turistico a luglio e agosto 2020, ed è ormai certo che sarà la fonte di guadagno principale anche per il 2021. A un anno dal primo lockdown l’emergenza continua. Il turismo non tornerà velocemente ai livelli pre-pandemia. Per quanto riguarda il nostro Paese dovremo aspettare almeno il 2022 o più probabilmente il 2023. Secondo l’Organizzazione mondiale del turismo (Omt-Unwto) la perdita complessiva registrata dal settore turistico globale nel 2020 è stata 11 volte maggiore rispetto a quella relativa all’inizio della crisi economica globale nel 2009. Il turismo internazionale ricomincerà a registrare cifre simili a quelle del 2019 solo tra 3 o 4 anni. A farne le spese sono soprattutto i viaggi intercontinentali e molte compagnie aeree sono già fallite. Il trasporto aereo sta vivendo la crisi più grave della sua storia. Secondo l’International Air Transport Association (IATA) nel 2020 le entrate del mercato sono calate del 61% circa, per un totale del 66% di passeggeri in meno rispetto al 2019.

La perdita registrata dal settore turistico globale nel 2020 è stata 11 volte maggiore rispetto a quella del 2009

Ad oggi, in molte zone d’Italia è proibito uscire dalla propria regione di residenza, è in vigore il coprifuoco dalle 22 di sera alle 5 del mattino e gli spostamenti sono consentiti solo per ragioni di assoluta necessità. Il turismo, di fatto, è bloccato, anche quello di prossimità. Ma quest’estate, se la campagna vaccinale riuscirà finalmente a procedere senza intoppi e a ritmi sostenuti, potremo tornare a viaggiare, nel rispetto del distanziamento sanitario e con le dovute precauzioni.

Com’è andata lo scorso anno

Il 2020 è stato un anno molto difficile per il settore turistico. Durante la stagione estiva però, nella breve parentesi concessa dal virus e dalle restrizioni necessarie a tenere sotto controllo i contagi, le località di mare, lago, montagna e campagna hanno registrato il tutto esaurito con picchi del 90% per quanto riguarda le presenze di connazionali (dati Data Appeal Company). Oggi siamo più consapevoli di quello che accadrà nei prossimi mesi. Il turismo straniero sarà scarso anche quest’anno. L’Italia non è ancora un paese sicuro e c’è troppa incertezza sulla campagna vaccinale. Speriamo di poter contare sul turismo anglosassone. Nel momento in cui scriviamo, l’Inghilterra ha appena festeggiato il suo primo giorno senza morti per covid da 6 mesi a questa parte (è il 29 marzo). Mentre in America Joe Biden e il suo entourage sono riusciti a dare un’incredibile accelerata alla campagna dei vaccini. Nel 2019 però, il turismo straniero in Italia rappresentava il 75% circa del mercato, una quota che di certo non potranno compensare i soli turisti provenienti da UK e USA. La mancanza degli arrivi di tedeschi, olandesi e francesi nei mesi primaverili si farà sentire pesantemente.

Quanto ci mancheranno gli stranieri

Secondo i dati Istat, l’anno prima della pandemia di Covid-19, la spesa complessiva dei viaggiatori stranieri in Italia è stata pari a circa 44,3 miliardi euro. In questo ammontare la quota più importante è rappresentata dai servizi di alloggio, (circa il 50%). E si è registrata una crescita significativa per quanto riguarda le strutture extra alberghiere come case vacanze, B&B, agriturismi e appartamenti in affitto breve (36%) a fronte di quelle alberghiere tradizionali (64%).

La spesa dei viaggiatori stranieri in Italia nel 2019 è stata pari a 44,3 miliardi euro

Almeno per un altro anno, purtroppo, la maggior parte delle entrate arriveranno dal turismo di prossimità, che identifica viaggiatori che si spostano verso mete vicino casa, per scoprire i territori della propria regione di residenza o di quelle confinanti. In un’ottica di distanziamento sociale per ragioni sanitarie, case vacanze e appartamenti in affitto breve saranno le strutture preferite dai viaggiatori italiani. La tendenza a organizzare viaggi “a corto raggio” non è l’unica. Ecco cosa dobbiamo aspettarci per questa estate 2021.

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Staycation e undertourism

Staycation e undertourism sono neologismi inglesi entrati velocemente a far parte del nostro vocabolario. La staycation(rimanere a casa in vacanza) in realtà nasce con la crisi economica del 2009 e identifica il turismo locale e di prossimità, racchiudendo tutti quegli spostamenti a corto raggio fatti per esplorare mete “dietro casa”. Secondo un’indagine condotta da Booking.com il 43% delle persone quest’anno ha intenzione di visitare una nuova meta nella regione o nel Paese in cui vive, e il 46% vuole scoprire la natura del proprio Paese. Mentre la distanza media percorsa dagli italiani nell’estate 2020 è stata pari a 427 chilometri, registrando un -60% sull’anno precedente (1071 chilometri). L’undertourismè se vogliamo un fenomeno più complesso, perché prevede la ricerca di mete non solo e non tanto vicine ma soprattutto fuori mercato. Zone di solito prive di turisti, borghi storici arroccati sulle colline ancora poco valorizzati, aree inesplorate e sentieri naturalistici dimenticati. Luoghi dove poter trascorrere una vacanza più sicura, lontani dal rischio di assembramenti. Staycation e undertourism danno inoltre il vantaggio, in tempo di crisi, di risparmiare denaro (oltre che tempo dedicato allo spostamento).

Il 43% delle persone quest’anno ha intenzione di visitare una nuova meta nella regione o nel Paese in cui vive

Voglia di natura

Il nuovo lockdown che stiamo vivendo, organizzato in zone rosse e arancione, è di fatto meno rigido rispetto a quello dello scorso anno, quando vigeva il divieto di frequentare parchi e aree verdi. Ma abbiamo comunque l’obbligo, se viviamo in zona rossa, di svolgere attività fisica in solitudine e nei pressi della nostra abitazione. E non possiamo uscire dal nostro comune se non per stretta necessità. Queste costrizioni, durate per mesi, hanno fatto esplodere la scorsa estate il desiderio di vivere una vacanza all’aria aperta. A discapito, come ben sappiamo, delle città d’arte, che hanno registrato un calo di presenze mostruoso. Per fare un esempio, Firenze la scorsa estate ha totalizzato circa 900 mila pernottamenti in meno (stima Centro Studi Turistici). Un trend che si ripeterà nuovamente quest’anno, anche perché passeggiare in un bosco è molto meno rischioso di visitare un museo (sempre che il museo sia aperto). Sempre secondo Booking.com oltre la metà dei turisti (56%) cercherà esperienze rurali per immergersi nella natura. Ma il turismo nel 2021 non sarà solo orientato alla natura come meta, sarà anche caratterizzato dal desiderio di prenotare vacanze sostenibili, viaggi che rispettino l’ambiente e le comunità locali.

La metà dei turisti (56%) cercherà esperienze rurali per immergersi nella natura.

Ecologia e sostenibilità

La tendenza a cercare di viaggiare in modo responsabile, riducendo il proprio impatto ambientale sui luoghi visitati, esiste già da almeno un decennio. Ma il lockdown sembra aver accelerato questa predisposizione. Oltre che un trend, quello del turismo ecologico è anche una necessità. La grave crisi che stiamo vivendo offre l’opportunità di ridisegnare il mercato turistico cercando di impattare il meno possibile sul territorio. E dato che i mezzi di trasporto collettivi saranno poco sicuri ancora per un po’ di tempo, la pandemia aiuta a riscoprire mezzi alternativi, come la bicicletta o il cavallo (slow tourism).

La grave crisi che stiamo vivendo offre l’opportunità di ridisegnare il mercato turistico

Nell’ottica di prenotare vacanze che rispettano l’ambiente, molto probabilmente assisteremo pure a un cambiamento nella durata dei viaggi. Il turismo cioè sarà più lento, meno mordi e fuggi. Secondo gli esperti accetteremo di fare brevi vacanze se vicino casa ma prenoteremo lunghi viaggi quando andremo dall’altra parte del mondo, per esplorare al meglio e con calma le destinazioni più esotiche.

In famiglia o piccoli gruppi

Nel 2021 si viaggerà ancora in gruppo ma all’interno di bolle. Le agenzie turistiche si stanno attrezzando per consentire a gruppi di estranei di viaggiare in sicurezza, dopo aver eseguito un tampone rapido per scongiurare infezioni. Ma chi ha voglia di stare in compagnia e organizzerà una vacanza fai da te opterà per un piccolo gruppo di amici o parenti. Lo stesso che ha frequentato durante questi mesi di semi-isolamento. Ecco perché si parla sempre di più di pod travel, viaggi in bolla. Infine, c’è un’ultima tendenza da non trascurare. I viaggi quest’estate saranno last minute, per evitare di prenotare e poi dover disdire perdendo la caparra o l’intero ammontare della spesa. Data la situazione in continuo e rapido cambiamento, verranno sicuramente privilegiate mete e strutture che consentono la cancellazione senza spese.

Per approfondire

Startup-News ha invitato il CEO di Welcomeasy, Paolo Zennaro, a parlare di turismo, sostenibilità e innovazione con Francesco Zorgno, CEO e co-founder di CleanBnB e Andrea Napoli, CEO e co-founder di Locare Srl. Per approfondire

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