Bonus pubblicità: come e perché fare richiesta

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Abbiamo ancora una decina di giorni, fino al 31 marzo, per richiedere il bonus pubblicità dedicato al biennio 2021-2022. Come previsto dalla nuova Legge di Bilancio, il bonus pubblicità ci dà la possibilità di ottenere un credito di imposta pari al 50% delle spese sostenute per pubblicizzare un’attività, comprese quelle extra alberghiere. In particolare, il bonus pubblicità può essere richiesto a fronte di investimenti pubblicitari effettuati sui giornali quotidiani e periodici, anche in formato digitale, entro un limite massimo pari a 50 milioni di euro per anno (2021 e 2022).

Abbiamo tempo fino al 31 marzo per richiedere l’accesso al Bonus pubblicità

Come spesso accade per questa tipologia di bonus, c’è una finestra di tempo piuttosto breve per la presentazione della domanda, che andrà poi completata a consuntivo, quando avremo in mano le fatture delle spese effettivamente sostenute per la pubblicità. La comunicazione per l’accesso al credito d’imposta va presentata usando i servizi telematici dell’Agenzia delle Entrate. Possiamo farlo da soli oppure chiedere aiuto al commercialista.

Se preferiamo fare tutto da soli possiamo presentare la domanda accedendo al sito dell’Agenzia delle Entrate tramite uno dei servizi accreditati.

  • Spid;
  • Carta nazionale dei servizi (CNS);
  • Cartà di identità elettronica (CIE);
  • Entratel/Fisconline

Come funziona il bonus pubblicità

Visto il periodo di forte crisi del settore turistico e le chiusure forzate dovute alla pandemia da Coronavirus, investire in una serie di campagne pubblicitarie mirate potrebbe essere strategico quando finalmente potremo tornare a lavorare. Ci aiuterà ad attirare l’attenzione dei turisti che rappresentano il nostro target.

Investire in pubblicità per attirare l’attenzione dei turisti è una scelta strategica

Il bonus pubblicità è in vigore dal 2018. Possono richiedere questo credito d’imposta tutte le imprese, i lavoratori autonomi e gli enti non commerciali che scelgono di farsi pubblicità su quotidiani e periodici, cartacei oppure online. Possiamo usarlo se siamo property manager, se offriamo una casa vacanze in affitto breve, se gestiamo un agriturismo o un Bed & Breakfast e così via.

Il Dipartimento per l’Informazione e l’Editoria ha aggiornato il modulo per richiedere il bonus pubblicità. Prima di compilarlo leggiamo le istruzioniIn questa prima fase dobbiamo solo fare domanda, comunicando all’Agenzia delle entrate gli investimenti pubblicitari che prevediamo di fare. Dal 1° al 31 gennaio 2022 invece dovremo confermare tutti gli investimenti che avremo sostenuto, compilando una dichiarazione sostitutiva.

Il bonus prevede delle agevolazioni di imposta anche per chi preferisce radio e televisioni come canali pubblicitari. In questo caso, però, funziona diversamente. Vediamo come.

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Regime differenziato per radio e televisioni

Come specificato nelle istruzioni per richiedere il bonus pubblicità, è previsto un regime differenziato di accesso al credito, che dipende dal canale su cui decideremo di investire. Da una parte radio e televisioni, dall’altra quotidiani e periodici.

Per tutte le spese pubblicitarie che riguardano emittenti televisive e radiofoniche c’è un paletto di accesso al credito. La nostra spesa deve essere incrementale, cioè deve superare di un valore pari almeno all’1% quella sostenuta per lo stesso motivo nel 2019-2020. E avremo diritto a un credito pari al 75% della spesa incrementale sostenuta. Cosa vuol dire? Semplicemente che il nostro credito verrà calcolato sulla differenza delle spese tra il biennio in corso e quello precedente.

Abbiamo diritto al 75% della spesa incrementale per la pubblicità su radio e televisioni

 Come già accennato, non ci sono prerequisiti se invece vogliamo chiedere il rimborso sulle spese pubblicitarie legate alla stampa, cartacea e online. In questo caso otterremo come credito il 50% della spesa sostenuta.

Cosa serve per richiedere il Bonus pubblicità

La domanda per chiedere il Bonus pubblicità, fortunatamente, è piuttosto snella. In questa prima fase, entro il 31 marzo 2021, dobbiamo presentare la Comunicazione per l’accesso al credito d’imposta, che contiene tutti i dati degli investimenti preventivati. L’anno prossimo, entro il 31 gennaio 2022, compileremo la Dichiarazione sostitutiva relativa agli investimenti effettuati. Serve a confermare le spese effettivamente sostenute. Dichiareremo quali sono gli investimenti fatti e anche che rispettano i requisiti di accesso al credito, sotto la nostra responsabilità. In caso di controlli dovremo poter dimostrare che quanto dichiarato corrisponde al vero.

In caso di controlli dovremo poter dimostrare che quanto dichiarato corrisponde al vero

Il credito d’imposta che ci viene riconosciuto non può essere ceduto, a differenza di altri crediti di imposta di cui abbiamo già parlato, come il Bonus ristrutturazioni e l’Ecobonus 2021. Ma servirà a compensare le tasse che dovremo pagare.

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